Come gestire i conflitti dei bambini? Dall’educazione positiva uno strumento infallibile per evitare i litigi.
Se siete stanchi di punire,
sgridare e sprecare energia cercando di risolvere i litigi tra i vostri
bambini (o con amici), ecco uno strumento efficace per gestire la rabbia e tornare ad essere
felici.
Cosa succede quando puniamo un bambino?
3 anni fa ho ricominciato a lavorare e questo mi ha ridato
energia e autostima, ma non sono stata l’unica a beneficiarne: anche i miei 3
bambini sono cambiati, in meglio.
Questo mi ha fatto pensare che tutto è questione di energia
e che se la mamma è felice e positiva, anche i figli lo sono (per non parlare
del marito!).
È così che ho deciso di approfondire il tema dell’educazione positiva, scoprendo
strumenti innovativi ed efficaci per la gestione dei rapporti tra genitori e
figli.
Quando infliggiamo una punizione
a un bambino, possono succedere 4 cose:
-
Prova rabbia
-
Vuole vendicarsi
-
Si chiede come nascondere l’azione sbagliata la
prossima volta
-
Pensa che non ce la farà mai (perdita
dell’autostima)
Anche se sembra difficile, ci sono altri metodi che permettono di vivere
l’educazione dei figli nella gioia, invece di cadere nello stress
educativo: stare insieme al bambino non è più un “costringersi a”, ma diventa
un momento di felicità, gratitudine e benessere.
Quando due bambini litigano tra di loro, di solito succede
questo:
-
Uno dei due prende il sopravvento con la forza,
la violenza, le minacce. La risoluzione riguarda solo uno dei due bambini (uno
contento, l’altro triste).
-
Il compromesso: soluzione trovata per tutti e
due, ma non soddisfa i bisogni di nessuno.
-
Il consenso: le due parti soddisfano i propri
bisogni (quello che si vuole raggiungere).
Per capire il litigio dobbiamo prima capire il
cervello.
Il nostro cervello è composto da tre diversi strati, ognuno
con le sue caratteristiche e funzioni.
La neocorteccia è
la parte del cervello umano con capacità di ragionamento, linguaggio e pensiero
logico.
Il cervello rettile
è sede degli istinti primari e si accende in caso di conflitto (pericolo)
scegliendo tra attacco, fuga o immobilità.
Il cervello limbico
è la parte che gestisce le emozioni.
Nei bambini, al contrario degli adulti, la neocorteccia non
è ancora matura del tutto.
Il gioco dei Grandi Saggi: uno strumento efficace per
gestire i capricci.
È un metodo che si basa sull’inversione dei ruoli: due
adulti (o un adulto e un peluche) stanno litigando perché vogliono lo stesso
gioco, quindi chiamiamo i Grandi Saggi (i bambini) per risolvere la questione.
Se i bambini sono in tanti, possiamo usare un “bastone di
parole” e chiedere a ciascuno di loro di dare la sua soluzione.
Abituarsi a cercare soluzioni sviluppa la loro capacità
neuronale e gli insegna a dissociarsi durante il litigio, riuscendo a ritrovare
la calma necessaria per attingere alla loro neocorteccia.
Più usiamo questo metodo, più i bambini si abituano a essere
orientati alla soluzione piuttosto che al problema, per arrivare a un consenso
dove entrambe le parti soddisfano i loro bisogni.
La messa in scena è molto importante perché i bambini devono
divertirsi sempre: non deve risultare una punizione o una attività noiosa.
Il mio consiglio è quello di travestire i Grandi Saggi
(barba lunga bianca, telo bianco in stile Druido, ecc) e invertire i ruoli.
La persistenza porta al cambiamento.
Per cambiare davvero il comportamento dei nostri figli,
dobbiamo essere costanti nell’utilizzo di questi nuovi approcci educativi: solo
nella continuità riusciremo ad abituarli a trovare soluzioni sempre nuove nella
risoluzione dei conflitti, per poi renderli autonomi e capaci di farlo anche da
soli.
La settimana prossima vi svelo un altro strumento che ho
messo in pratica in famiglia con risultati eccezionali: La Ruota delle Scelte.
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Parliamo insieme di educazione, genitorialità e felicità in famiglia.
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